Corso di formazione e buone pratiche educative 2024-2025

Quale bellezza?

RITESSERE RELAZIONI, RIGENERARE CITTÀ

Quale bellezza salverà il mondo?

(Il principe Miškin

ne “L’idiota” di Fëdor Dostoevskij)

Bisognerebbe insegnare alla gente

a riconoscere la bellezza, a custodirla e difenderla

(Peppino Impastato

nella scena 22 de “I cento passi”)

Non basta deplorare le brutture del mondo,

non basta in questo nostro mondo disincantato

parlare di doveri, di giustizia, di bene comune,

bisogna parlarne con il cuore carico di amore,

bisogna irradiare la bellezza di ciò che è vero e giusto.

(Card. Martini)

Far fiorire umanità! Non lasciare soli i nostri bambini, ragazzi giovani!

Da nove anni insegnanti ed educatori ci ritroviamo perché ci stanno a cuore le nuove generazioni. Avvertiamo che molti di loro non ce la fanno, alcuni ci lasciano tragicamente. La passione educativa ci spinge a cercare vie e a mettere al centro la cura delle relazioni con se stessi, con gli altri, con la città. Solo le relazioni, infatti, permettono crescita, verità e forza nella vita. Soprattutto in un tempo difficile come il nostro. Diventano una porta di ingresso e di uscita per superare paure, solitudini, indifferenza.

Un percorso, un’educazione civica con gli alunni e studenti protagonisti

Per noi docenti il corso diventa un formarci in profondità e concretezza. Per i “nostri” alunni e studenti le buone pratiche educative sono tre tappe che uniscono clima cooperativo, ascolto di se stessi e degli altri, apertura alla comunità. Aiutandoli a interrogarsi senza sentirsi giudicati e a poter elaborare quelle possibilità di relazioni tra interno ed esterno di sé che spesso impedita dall’uso improprio e continuo dei cellulari e dalla frenesia. Ed è anche un cammino di educazione civica che li rende protagonisti.

Un atto di speranza, un rapporto scuola-territorio generativo

“In un mondo che compra e che disprezza – scriveva Pier Paolo Pasolini – il più colpevole divento io che mi paralizzo nell’amarezza”. Partecipare al corso, attivare buone pratiche educative è un atto di speranza, linguaggio tanto caro a tanti educatori e a un testimone con Pino Puglisi che, per amore, è andato fino in fondo, ha dato la vita. Un atto comunitario che può aiutare la crescita della città come comunità educante, che ogni anno si celebra nel rito Crisci ranni.

I promotori

Una rete di scuole e di associazioni che hanno già sperimentato costruttive collaborazioni in questi anni: l’ETS e la Cooperativa don Puglisi, l’ETS Associazione Crisci ranni, la Cooperativa l’Arca, la Fondazione comunità Val di Noto. Per gli enti sarà capofila la Casa don Puglisi, per le scuole l’Istituto comprensivo “Santa Marta-Ciaceri”. Il Corso viene inserito nella piattaforma Sofia (codice 94178)

Il tema

Il tema mette insieme l’attenzione al vissuto difficile dei nostri bambini, ragazzi e giovani in un tempo in cui rischia di mancare il rapporto con il corpo e lo spazio e, quindi, l’importanza di ritessere relazioni che possano rigenerare le città. Sviluppando aperture comunitarie, con cui vincere la solitudine e l’indifferenza, e imparare dallo spazio, andando oltre la superficie, per reinventare con creatività i luoghi cha abitiamo. Avendo come leva di Archimede per ogni apertura la bellezza.

I relatori e il coordinamento

L’articolazione del Corso

Il corso ha un momento di apertura e un incontro sull’economia civile tutti insieme e, invece, la sperimentazione di buone pratiche educative differenziata tra scuole dell’infanzia e primarie – che si innestano nel cammino verso Crisci ranni – e scuola di istruzione superiore di primo e secondo grado – che diventano propedeutici a ciò che gli studenti potranno maturare nel loro protagonismo.

Il programma

Quota di iscrizione: per l’intero corso 50 euro, per singoli incontri 20 euro.

Ci si può iscrivere sulla piattaforma Sofia a partire dal 15 luglio (codice 94178)

o contattando associazione@casadonpuglisi.it – 3389351737