Lectio divina all’Istituto San Benedetto: lasciare operare lo Spirito santo, che spinge verso la città e dona misure alte

Lectio divina all’Istituto San Benedetto: lasciare operare lo Spirito santo, che spinge verso la città e dona misure alte

Lectio divina all’Istituto San Benedetto: lasciare operare lo Spirito santo, che spinge verso la città e dona misure alte Casa Don Puglisi

La percezione è stata quella dell’essere stati riuniti dall’alto, che l’azione dello Spirito c’era già mentre si entrava nell’Istituto San Benedetto e ci salutava – volontari, monache, missionari, giovani, meno giovani … – e si doveva cambiare stanza perché si era di più di quanti si pensasse. A testimoniare che c’è in molti desiderio della Parola di Dio e si custodisce nella nostra Caritas la consapevolezza che “se il Signore non costruisce invano faticano i costruttori”! In modo semplice si è iniziato invocando lo Spirito e subito don Christian Barone, presbitero assistente della Caritas diocesana, ha spiegato com’era importante leggere per intero il capitolo due del libro degli Atti per renderci conto che lo Spirito agisce donando una Parola che è per il popolo, che è per tutti come ci ha fatto riscoprire il Concilio, e come la comunità nasce dallo Spirito e dalla Parola. Il commento è stato bello, sobrio, aderente alla Parola ascoltata e l’ha fatta risuonare nel cuore. Cos’è la Chiesa? Un edificio: diventa un guscio vuoto. Una celebrazione solenne: rischia l’ampollosità. Con gli Atti siamo stati aiuti a comprenderla come comunità, corpo in movimento per effetto dello Spirito che è dynamis, che viene dentro di noi per mettere in discussione ciò che sembra aver raggiunto una sua staticità, che spinge dalla casa alla strada. E poco prima della lectio si parlava della decisione del cantiere Crisci ranni di andare oltre i ragazzi che già ci sono, di affrontare episodi di bullismo accaduti in città aiutando i ragazzi a capire che vanno cercate vie diverse e riscoprire la città. Lo Spirito spinge nella città: lo si intuisce nella cura educativa, lo si comprende ascoltando la Parola. E di fronte all’annuncio ci si divide tra chi è disposto a cambiare e chi non si lascia coinvolgere … Occorre scegliere! Ancora una volta, invito risuonato venerdì 19 ottobre, il primo incontro di lectio mensile, ma lo stesso messaggio era stato dato mercoledì 26 settembre da suor Carolina Iavazzo nell’incontro di testimonianza su don Puglisi. Il Signore ci raggiunge con la Parola e ci circonda di testimoni … Il primato della Parola passa poi, ritornando al capitolo 2 degli Atti, attraverso il discorso di Pietro, e interlocutore è il popolo nella sua varietà: non ci siamo scelti, il nostro rapporto è vero tanto più ognuno di noi vive il rapporto verticale con il Padre, e lo Spirito ci unisce nella differenza che lascia ognuno nella sua unicità. La comunità cresce nell’assiduità: ad una catechesi continua (molti lasciano la fede perché la conoscono alla superficie), all’armonia fraterna, alla cura dell’altro, alla preghiera che tutto lega in Dio. E Madre Veronica, mentre si sostava anche ad incontro concluso, ricordava come San Benedetto abbia scritto la regola solo con l’aiuto della Bibbia, e quindi come siano importanti assiduità, ascolto, accoglienza. Il vicario generale, don Angelo Giurdanella, ha infine sottolineato come l’assiduità con la Parola libera dalla mediocrità e dona misure alte alla vita. L’appuntamento ora è a venerdì 16 novembre, alle 21 all’Istituto San Benedetto di Modica, ma anche … ad una vita sempre più radicata nella Parola.