LA CASA MEMORIA VIVA DI DON PINO PUGLISI
La Casa non è casualmente intitolata a don Pino Puglisi. Quando, nel 1997, ci siamo trasferiti nei nuovi locali di via Carlo Papa, erano passati pochi anni da quando era stato ucciso dalla mafia (15 settembre 1993). Come emerge dagli atti processuali, questa morte violenta era stata provocata soprattutto dalla sfida che si era aperta nel quartiere Brancaccio di Palermo tra don Pino e la mafia perché voleva sottrarre al suo dominio i bambini e i giovani, facendoli crescere come uomini a “testa alta”! Questo coraggio abbiamo pensato di voler tenere vivo intestando a Lui la Casa. E sempre, ogni giorno, vorremmo coltivarlo scendendo negli inferi della vita che, se a Palermo si possono chiamare Brancaccio, per noi diventano le zone oscure dell’esistenza ove la mancanza di affetto e di relazioni significative generano ferite profonde, difficili da risanare. Da don Puglisi apprendiamo anche e soprattutto la sorgente dell’impegno a stare accanto con fedeltà: un cristianesimo centrato sulle cose essenziali della fede, sintetizzate nel simpatico ed emblematico soprannome con cui veniva chiamato: don 3P, iniziali di Parola, Pane, Poveri. E, nella direzione di una radicale alternativa ai valori dominanti in una società “che compra e che disprezza”, di don Puglisi ricordiamo pure la scelta cioè di una collocazione precisa nella storia, tra i piccoli, gli ultimi, quelli che non contano, sulle orme di Gesù povero. Da qui la convinta e radicale libertà da ogni compromesso con i poteri dominanti. E infine vogliamo sempre tenere viva la sua scelta della nonviolenza, della forza della mitezza evangelica, sigillata nel suo morire perdonando il suo uccisore, che lo ricorda ancora per il suo sorriso.